L’on. Daria Bonfietti insiste e contesta le opinioni, ed è assolutamente legittimo, ma insistere e raccontare cose non vere nella assoluta impossibilità di non sapere che non è vero quello che si racconta non può essere tollerato.
Questo vale per tutti!
Il 2 luglio abbiamo pubblicato su questo sito una documentata pagina dove con metodo e puntualità abbiamo dimostrato come le affermazioni dell’on. Daria Bonfietti, in risposta ad un articolo apparso su “ilFattoQuotidiano” a firma del gen. Dino Tricarico, contenessero solo il racconto di fatti accaduti in modo assolutamente diverso.
Il 6 luglio sul “Gazzettino di Venezia” compare una nuova lettera dell’on. Daria Bonfietti dove contesta le affermazioni contenute in un articolo, sullo stesso giornale, a firma del dott. Carlo Nordio, conosciuto ed apprezzato ex magistrato oltre che consulente della Commissione terrorismo e stragi, utilizzando nuovamente affermazioni indubitabilmente non vere.
Sarebbero sufficienti le parole del dott. Carlo Nordio per zittire l’ennesimo travisamento della realtà e dei fatti e subito le pubblichiamo.
“Gentile Signora,
come ho scritto nell’articolo, i dati da me enunciati sono stati tratti dal documentatissimo libro dell’On. Eugenio Baresi, che ha ricoperto importanti incarichi presso la Commissione bicamerale per il terrorismo e le stragi di cui peraltro anch’io sono stato, negli anni passati, consulente.
Il libro è corredato di 156 note che riportano – testualmente – i dati che confermano quanto ho scritto: non vi è prova che la causa del sinistro sia attribuibile a un missile, e tutti gli ufficiali sono stati assolti perché il fatto non sussiste.
Come dire che sono stati processati per niente.
Quanto al risarcimento civile esso dipende dal fatto che la nostra legge consente al giudice civile di non uniformarsi a quanto statuito dal giudice penale.
Il lettore giudicherà per conto suo se questa disposizione sia razionale.
Da ultimo, gentile signora, io ho un profondo rispetto per il Suo dolore. Ma faccio presente che il libro dell’On. Baresi contiene la prefazione, estremamente elogiativa, di Giuliana Cavazza, che nella tragedia ha perduto la madre.
Carlo Nordio”.Poichè amiamo essere assolutamente puntuali e precisi pubblichiamo la lettera dell’on. Daria Bonfietti accompagnandola dalle relative dimostrazioni delle cose non vere raccontate.
(parliamo al plurale, ma chi scrive è eugenio baresi segretario della commissione terrorismo e stragi nella XII legislatura che svolgeva tale ruolo esattamente e contemporaneamente alla collega on. Daria Bonfietti.
Lo diciamo per chi è nuovo del sito perché altrimenti l’avv. Osnato ci rimprovera di non farci conoscere)
In nero corsivo la lettera dell’on. Daria Bonfietti, in rosso le nostre contestazioni.
“Mi sorprendono approssimazione e inesattezza con le quali il Carlo Nordio, Magistrato di esperienza, si avvicina al caso Ustica, proprio in occasione dell’anniversario della tragedia. Carlo Nordio usa la vicenda di Ustica, per dare un’ennesima valutazione negativa della giustizia italiana, fino a parlare impropriamente di fine della certezza del diritto.
Vorrei ricordare che le decisioni giudiziarie ricordate hanno avuto oggetti diversi.
Il procedimento penale ha riguardato, non le responsabilità per la caduta dell’aereo, ma il comportamento tenuto dai generali dell’AMI dopo l’evento, imputati di Alto tradimento per aver fornito informazioni parziali e devianti, in due occasioni: nel luglio ‘80 quando non solo si comunicò al Ministro della Difesa l’inesistenza di situazioni allarmanti, mentre esistevano informazioni di un possibile attacco aereo, ma neppure si affacciò l’ipotesi di una possibile esplosione; e poi alla fine dell’anno quando in una lettera allo Stato Maggiore Difesa, Ministero e Autorità giudiziaria, si insisteva per il cedimento strutturale.
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NON VI ERA NULLA DA COMUNICARE DI DIVERSO DA QUELLO COMUNICATO.
Riportiamo le testuali parole della Sentenza definitiva della Suprema Corte di Cassazione penale (pag.10):
“Il Bartolucci, pertanto non ha omesso di comunicare al Governo nulla in quanto nulla effettivamente gli risultava”ed il testo della Corte di Appello penale8 pag.116) che la la Suprema Corte ha citato aggiunge: “per cui deve essere assolto anche dall’accusa minore di cui alla sentenza di primo grado perchè il fatto non sussiste per mancanza assoluta di prova”.
La lettera del 20 dicembre 1980 non dice quello che asserisce l’on. Daria Bonfietti.
ANCORA LE TESTUALI PAROLE DELLA SENTENZA:
(Suprema Corte di Cassazione penale. 10 gennaio 2007, pag.2)
“Da tali premesse discende che l’informativa inviata dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica in data 20 dicembre 1980 a firma del gen. Ferri d’intesa con il gen. Bartolucci e indirizzata allo Stato Maggiore della Difesa ed alle Autorità politiche non conteneva informazioni errate ovvero fuorvianti rispetto ai dati reali acquisiti dagli organi preposti al controllo del traffico aereo“.
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Poi dice Carlo Nordio che nessuno ha creduto al cedimento. Non è così: questa è la tesi, proposta dai vertici dell’Aeronautica quale causa della caduta, ed è per questo che i generali sono stati rinviati a giudizio.
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E’ inaccettabile che si modifichi addirittura l’imputazione per la quale si è svolto il processo
Il rinvio a giudizio del giudice Priore che ha innescato l’unico, ripeto unico processo, aveva queste imputazioni:
“Del delitto di cui agli artt.81 cpv., 110, 289 C.P. e 77 C.P. militare di pace, perché, in concorso tra loro e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, impedivano l’esercizio delle attribuzioni del Governo della Repubblica, nelle parti relative alle determinazioni di politica interna ed estera concernenti il disastro aereo del DC9 Itavia, in quanto – dopo aver omesso di riferire alle Autorità politiche e a quella giudiziaria le informazioni concernenti la possibile presenza di traffico militare statunitense, la ricerca di mezzi aeronavali statunitensi a partire dal 27 giugno 1980, l’ipotesi di un’esplosione coinvolgente il velivolo e i risultati dell’analisi dei tracciati radar di Fiumicino/Ciampino, nonché l’emergenza di circostanze di fatto non conciliabili con la collocazione della caduta del MiG Libico sulla Sila nelle ore mattutine del 18 luglio 1980, abusando del proprio ufficio, fornivano alle Autorità politiche, che ne avevano fatto richiesta, informazioni errate – tra l’altro escludendo il possibile coinvolgimento di altri aerei e affermando che non era stato possibile esaminare i dati del radar di Fiumicino/Ciampino perché in possesso esclusivo della Magistratura – anche tramite la predisposizione di informative scritte. In Roma in epoca successiva e prossima al 27 giugno 1980″.Come si fa ad imbrogliare persino sui documenti processuali ufficiali???
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Questa tesi farà votare al Parlamento la sospensione della concessione di volo all’Itavia, portandola al fallimento. Ed è per questo che il Ministero della Difesa è stato, in questi giorni, condannato in sede civile a risarcire gli eredi dei proprietari della compagnia.
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ALTRO ENORME FALSO PERCHÉ’ l’ipotesi del cedimento strutturale è stata proposta in Parlamento dal sen. Libero Gualtieri (può sembrare incredibile ma è così) esattamente pochi giorni dopo il disastro con motivazioni addirittura di conoscenza personale sulle condizioni di volo e sullo stato manutentivo dei velivoli Itavia.
Interventi nel Senato della Repubblica il 3 e 8 luglio 1980 (ovviamente verificabili registrati e pubblicati sui verbali del Senato e per questo IMMODIFICABILI E NON DISCUTIBILI).
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E’ vero che il procedimento penale alla fine si è concluso con l’assoluzione dei generali.
Ma non vi è stata come afferma Carlo Nordio una perizia unanime di luminari italiani e stranieri, vi sono state decine e decine di perizie, ma proprio quella che cita Nordio è stata ritenuta dal Giudice non convincente perché affetta da vizi di carattere logico, da molteplici contraddizioni e distorsioni del materiale probatorio, da renderla inutilizzabile ai fini della ricostruzione della verità.
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La perizia della Commissione internazionale approvata all’unanimità, l’unica ufficiale e su incarico del Giudice istruttore, non è mai stata scartata né invalidata neppure in fase istruttoria.
Il termine “inutilizzabile”, come fu specificato dai Pubblici Ministeri, non era riferito ai contenuti tecnici della perizia, bensì al, secondo loro, suo possibile impiego ai fini giudiziari, per formare il convincimento del Giudice “al di sopra di ogni ragionevole dubbio”.
Comunque l’opinione dei pubblici ministeri è stata totalmente smentita dalla sentenza penale che ha escluso in maniera certa, indubitabile, immodificabile che vi sia stata una battaglia aerea esattamente come stabilito dalla perizia.
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Una precisazione è poi necessaria sull’affermazione di solo anomalie nel funzionamento dei radar. Non anomalie: vi fu un unico tracciato radar che sopravvisse alla totale distruzione di prove, che portava “segnali-plot” di una manovra d’attacco al DC9, si cercò di manipolare, nascondendone parti, ma che fin da subito, per chi lo vedeva integralmente, indicava una manovra d’attacco.
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FALSO, INDECOROSAMENTE FALSO!!!
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE PENALE, 10 GENNAIO 2007 (PAGG. 9,10 E 11):
“Non vi e’ prova di manipolazioni o alterazioni o riduzione di dati.
Si deve quindi porre in evidenza che la sentenza d’appello, ben lungi da una valutazione perplessa, secondo quanto sostenuto dalle parti civili ricorrenti, ha ritenuto invece in modo chiaro ed esplicito che la prova dei fatti contestati sia del tutto mancata e quindi la formula assolutoria recepita, ai sensi dell’art.530 comma 2 c.p.p., è riferita alla prima delle ipotesi previste dalla stessa norma e cioè alla “mancanza” della prova e non gia’ alla “insufficienza” ovvero alla “contraddittorietà‘” della stessa.
Non si e’ pertanto in presenza di una prova incompleta, poiché’ all’esito di una lunga e complessa istruttoria formale da parte del giudice istruttore (durata 19 anni e conclusa con una sentenza.-Ordinanza di 5468 pagine), seguita da quella dibattimentale con 272 udienze, è stata acquisita una imponente massa di dati, dai quali peraltro non e’ stato possibile ricavare elementi a conforto della tesi di accusa”.
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Diverso è stato l’oggetto delle cause civili intentate nei confronti dei Ministeri Trasporti e Difesa dai familiari, alla fine della quale i due Ministeri sono stati condannati al risarcimento del danno per non aver garantito la sicurezza del volo e dei suoi occupanti e per aver ostacolato l’ accertamento dei fatti.
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Vero che i processi civili hanno condannato i Ministeri dei trasporti e della difesa. (Forniamo il link per dimostrare fra l’altro come senza indagini, ma sulla base dell’opinione del giudicante, tali processi lascino molti dubbi):
http://www.disastroustica.it/2018/06/10/lincredibile-della-giustizia-civile/
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Ma basta sentire le telefonate della notte per capire un allarme antecedente alla tragedia e le accertate distruzioni delle prove per capire l’ostacolo alla verità.
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QUESTE TELEFONATE SONO FANTASIE CHE RACCONTA CHI NON ACCETTA LA SMENTITA DEI FATTI VERIFICATI CON ASSOLUTA ACCURATEZZA DAL TRIBUNALE PENALE ASCOLTANDO E CONFRONTANDO TUTTE LE REGISTRAZIONI !!!
NESSUNO
DICASI NESSUNO
HA DISTRUTTO PROVE.
L’ON. DARIA BONFIETTINON PUO’ IMPUNEMENTE ACCUSARE
NON SI SA CHI
DI COSE NON ACCADUTE:
FACCIA NOMI E COGNOMI;PRODUCA FATTI E ATTI:
UNA SIMILE AFFERMAZIONEE’ INACCETTABILE…
ED USIAMO PER L’ENNESIMA VOLTA
UN EUFEMISMO.
Abbiamo appena sopra dimostrato questa ennesima falsità con le esatte parole della sentenza definitiva della Suprema Corte di Cassazione penale.
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Certo l’esito di giustizia in questa tragedia non è soddisfacente e la magistratura italiana non va esente da critiche. Ma è sbagliato prendersela con quei giudici che anche in sede civile hanno cercato di trovare un po’ di verità. Restano le gravi responsabilità di chi, come in altre vicende, ha operato perché la completa verità non emergesse.
Daria Bonfietti
Presidente Associazione Parenti vittime Strage di Ustica.
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NOI CHIEDIAMO
CHE SI ASCOLTI
IL CAPO DELLO STATO
SERGIO MATTARELLA
E SI GIUNGA
AD UNA CONCLUSIONE CONDIVISA.
NON PRETENDIAMO ALTRO.
NON ACCETTIAMO CHE I CITTADINI ITALIANI SI VEDANO SOTTRATTI MEZZO MILIARDO DI EURO CHE, PER ALTRO, SE FOSSE VERO QUANTO AFFERMATO DALLE SENTENZE CIVILI, QUELLE CHE REGALANO I SOLDI, IL GOVERNO ITALIANO AVREBBE L’OBBLIGO ED IL DOVERE DI CHIEDERE ALLA NATO.
NOI VOGLIAMO SOLO LA VERITA’
I giudicati penali e civili sono stati influenzati da gravissime anomalie procedimentali, su cui è ora auspicabile che possa fare chiarezza la politica istituendo una commissione parlamentare d’inchiesta.
Effetto di verità negoziate?