QUESTO COMUNICATO DELL’ASSOCIAZIONE PER LA VERITA’ RISPONDE AD UN APPELLO DELL’ASSOCIAZIONE DEI FAMIGLIARI DELLE VITTIME PRESIEDUTA DA DARIA BONFIETTI SUL MANCATO VERSAMENTO DI DOCUMENTI SULLA STRAGE DI USTICA DA PARTE DI AMMINISTRAZIONE PERIFERICHE DELLO STATO.
L’ASSOCIAZIONE VERITA’ PER USTICA CHIEDE CHE SIANO RESI DISPONIBILI I DOCUMENTI CHE SONO SECRETATI, NON QUELLI CHE GIA’ SI CONOSCONO.
COME SEMPRE LA CONCRETEZZA CONTRO LA NEBBIA DI CHI INDICA COSE CHE NON HANNO VALORE.
LEGGETE CON ATTENZIONE… POI IN FONDO ALLA PAGINA UNA “CURIOSITA’”
(DIRE) Roma, 18 gen. – ASSOCIAZIONE PER LA VERITÀ: CERCARE NELLE CARTE DI BEIRUT
“Non sorprende che l’imponente mole di documentazione sul caso Ustica versata all’Archivio Centrale dello Stato in base alla cosiddetta ‘direttiva Renzi’ del 2014 non contenga novita’, come denunciato dalle associazioni sulle stragi il 16 gennaio 2018. Se si pensa che per la sola indagine su Ustica furono raccolti in istruttoria 1,75 milioni di pagine
di documenti e sentite 4.000 persone, la probabilita’ che nuovi spunti investigativi possano uscire da una documentazione di tipo amministrativo raccolta da amministrazioni periferiche e’ molto piuttosto ridotto.
Le maggiori novita’ potenziali saranno dunque nelle informative dei servizi, tuttora segrete e tuttora non divulgabili. Come Associazione per la Verita’ su Ustica abbiamo segnalato da tempo che quanto emerso sulla stampa e negli atti parlamentari riguardo alcune informative del 1979-80 da Beirut indicherebbe un’ipotesi verosimile delle cause della tragedia di Ustica.
A desecretarle non sono valse neppure l’unanime richiesta votata dal Senato il 6 aprile 2017 e le lettere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La loro piena accessibilita’ contribuirebbe a smentire quanti ancora agitano lo spettro del segreto di Stato quale ostacolo alle indagini e permetterebbe comunque di scartare molte ipotesi, a tutto vantaggio della verita’ sul disastro aereo del 1980. Siamo convinti che se tutte le Associazioni vorranno procedere insieme, senza ipotesi preconcette, sara’ possibile acquisire all’inchiesta e al dibattito pubblico i fascicoli inspiegabilmente tuttora esclusi dalla cosiddetta ‘direttiva Renzi'”.
Cosi’ in un comunicato Giuliana Cavazza De Faveri Tron, Presidente onorario Associazione per la Verita’ su Ustica, figlia di una delle vittime della strage.
ECCO IL COMUNICATO A CUI SI RISPONDE:
COME POTETE LEGGERE APPENA SOPRA L’ON. BONFIETTI SI CHIEDE COME SIA POSSIBILE CHE LA PREFETTURA DI BOLOGNA NON ABBIA CONSEGNATO NULLA E SI CHIEDE SE CI E’ ANDATA SOLO LEI ALL’AEROPORTO DI BOLOGNA QUELLA SERA.
UNA CONSIDERAZIONE CHE CONDIVIDIAMO PERCHE’ LE INDAGINI A BOLOGNA, E CIOE’ NEL LUOGO DA CUI E’ PARTITO L’AEREO NON LE HA FATTE NESSUNO.
E COSI NON LE HA FATTE NESSUNO NEMMENO NEGLI ALTRI SCALI DI SOSTA DEL DC9 NELLA GIORNATA.
RICORDIAMO CHE L’AEREO VIAGGIAVA CON 2 ORE DI RITARDO DAL SECONDO VOLO DELLA GIORNATA (era in ritardo da mezzogiorno).
LO ABBIAMO DETTO E LO DICIAMO DA SEMPRE!
MA VORREI FAR NOTARE CHE A BOLOGNA LE INDAGINI POTEVANO SOLO RIGUARDARE COSA ERA SUCCESSO INTORNO ALL’AEREO, CHI VI ERA SALITO, QUALI ERANO LE CONDIZIONI DI SICUREZZA.
CIOE’ LE INDAGINI A BOLOGNA, SE FOSSERO STATE FATTE, AVREBBERO POTUTO CONTRIBUIRE A TROVARE QUALCHE COSA, QUALCHE PROVA A TERRA IN FAVORE DELL’IPOTESI DELLA BOMBA A BORDO CHE LA COMMISSIONE INTERNAZIONALE D’INCHIESTA HA SOSTENUTO ALL’UNANIMITA’ COME CAUSA PIU’ PROBABILE DEL DISASTRO.
SIAMO CONTENTI CHE SI LAMENTI DI UNA COSA CHE NOI LAMENTIAMO E CHE NON PORTA CERTO UTILITA’ ALLA CAUSA DELLA BATTAGLIA AEREA INSISITENTE.